Il mese di maggio nell’oliveto, iniziano a spuntare timidi e candidi i primi fiori. Un processo che non segue regole fisse, come un po’ tutte le fasi della natura che si adeguano in funzione della stagione metereologica, solitamente però la fioritura dell’olivo avviene a cavallo dei mesi di maggio e giugno. Sui vari rami dell’olivo in questo periodo si vedono spuntare tanti piccoli fiorellini bianchi a forma di grappolo che, in gergo tecnico si chiamano mignole e la fine di questa fase di crescita del fiore si chiama infatti mignolatura. Romolo Gentili, frantoiano di quinta generazione e attento osservatore delle fasi vegetative dell’olivo, ricorda sempre ai suoi collaboratori l’importanza di questo momento – Questa fase è fondamentale, per stabilire quale stagione olivicola ci aspetterà. – Puntiglioso e maniacale, Romolo è oggi l’attuale patron del frantoio Gentili, realtà pluripremiata e consolidata sul territorio di Farnese (Vt), nell’Alta Tuscia laziale, che ha dato una svolta green alla sua azienda grazie anche ad impianti altamente tecnologici e più che sostenibili in termini ecologici. Per avere una panoramica approssimativa sul trend della stagione olivicola 2023, approssimativa perché è più che prematuro fare delle anticipazioni in questo periodo, ma solo a carattere generale, ci rivolgiamo a lui in qualità di esperto frantoiano sull’allegagione e fioritura. – Siamo fiduciosi e felicemente stupiti della buona trama registrata negli olivi, infatti a seguito di un 2022 particolarmente carico di olive, non ci aspettavamo una crescita così fiorente in questa primavera. Solitamente infatti la pianta degli olivi, a regime metereologico ordinario, alterna un anno di forte presenza di fiori e frutti ad un anno di scarsa presenza e conseguente raccolta, secondo le fasi naturali di sviluppo della pianta.- 
Complice di questa risposta positiva della pianta, la pioggia, che ha garantito i giusti apporti idrici alla pianta dando la possibilità di una buona allegagione. Per rendere più comprensibile la fase di cui stiamo parlando e i termini tecnici utilizzati da Romolo per fotografare la situazione attuale degli oliveti nell’Alta Tuscia laziale, vanno fatte delle premesse doverose sulla primavera ed il suo effetto sulla pianta d’olivo. Nella stagione primaverile la pianta dell’olivo subisce una trasformazione, dovuta perlopiù all’aumento delle temperature e delle ore di luce. Questo determina il lento processo di germogliamento che, visibilmente avviene con l’apertura delle nuove foglie dal bocciolo e che portano allo sviluppo di nuovi rami. L’evoluzione delle gemme, date dal processo di germogliamento dell’olivo determinano il risultato finale, ammesso che il tempo non ne comprometta lo sviluppo. – Le piogge di aprile e di inizio maggio – sottolinea Romolo – sono state ideali per la pianta che ha attraversato benissimo le tre delicate fasi della fioritura: mignolatura, antesi e allegagione.- La mignolatura, chiamata anche dagli esperti del settore “trama”, si verifica solitamente nel mese di aprile, seguita dalla fase chiamata antesi ovvero dell’impollinazione che avviene con l’azione del vento quando i fiori sono completamente aperti. Infine si entra nella fase di allegagione, quando parte dei fiori presenti nella pianta si trasformano in frutti. Va infatti specificato che un’abbondante fioritura non significa automaticamente un raccolto di quantità, questo l’impollinazione dell’olivo avviene esclusivamente tramite il vento, e le abbondanti piogge potrebbero anche danneggiare i fiori, mettendo a rischio l’impollinazione. Anche perché pur in condizioni climatiche ottimali, solo un 3% dei fiori viene impollinato e pronto a diventare frutto. Nel prossimo approfondimento, Romolo ci anticiperà i risultati di questa delicata fase che dall’allegagione porta alla fioritura, fino alla trasformazione in frutto che, se l’estate non presenterà sorprese catastrofiche, ci offre una prima panoramica sulla stagione olivicola 2023.