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IL DIABETE MELLITO

Il Diabete mellito è una patologia cronica causata da una elevata presenza di uno zucchero, il glucosio, nell’organismo. Il glucosio ci è indispensabile, poiché è una delle principali sorgenti di energia per il nostro corpo. Però quando è in eccesso provoca un insieme di disturbi che con il tempo possono avere conseguenze anche importanti. I sintomi più frequenti sono la necessità di bere e di urinare in misura eccessiva (polidipsia e poliuria). In questo modo il fisico cerca di espellere il glucosio in eccesso con le urine.

Un aspetto importantissimo della malattia trascurata è che provoca una sclerosi massiva del piccolo circolo (microangiopatia diabetica), che espone il paziente a rischi cardiovascolari non trascurabili.

L’incremento del glucosio è dovuto ad una carenza o ad un’azione poco efficace dell’ormone insulina, che prodotto dal pancreas ha la capacità  di metabolizzare il glucosio ricavandone energia e lasciando residui innocui e facilmente eliminabili.

La sua diagnosi è molto semplice: un prelievo ematico a digiuno per controllare la concentrazione dello zucchero nel sangue. Il valore normale è tra 70 e 100 mg/dl; tra 100 e 130 mg/dl si definisce ridotta tolleranza, ancora non è diabete, ma esiste il rischio di svilupparlo; oltre 130 mg/dl per tre controlli consecutivi fa porre la diagnosi di malattia.

Le due varietà più frequenti del diabete sono: tipo 1, più aggressivo, si tratta con la somministrazione di insulina per via iniettiva; tipo 2, meno pericoloso, si cura prevalentemente con terapia orale. Ma oltre l’eventuale terapia farmacologica è molto importante uno stile di vita adeguato.

Importantissima è l’attività fisica aerobica, che riduce la concentrazione di glucosio. Dunque camminare quotidianamente di buon passo, cercando di compiere 6000-8000 passi, se possibile frazionati tra mattino e pomeriggio.

Fondamentale è un’alimentazione adeguata e corretta. L’apporto calorico dovrà ripristinare o mantenere il peso forma del soggetto. Le proteine saranno quante servono a soddisfare il fabbisogno dell’organismo. I carboidrati forniranno non oltre il 50% delle calorie totali ed essere per la quasi totalità amidi ricchi di fibra, per cui integrali e legumi e distribuiti in cinque o sei pasti da mattina a sera per frazionare l’impatto su un metabolismo in affanno.

Il danno vascolare evocato dal diabete impone le misure nutrizionali delle dislipidemie. Carni a basso tenore di acidi grassi saturi come il pesce azzurro, un apporto di olio di oliva extravergine pari a quattro – sei cucchiai al giorno rigorosamente crudo e sale in misura ridottissima o addirittura assente.

Grazie per la pazienza con la quale mi avete seguito fin qui.

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