Novembre è iniziato e la frangitura delle olive è entrata nel vivo un po’ in tutta Italia. Se negli ultimi anni le stagioni ci avevano abituato a stravaganze inaspettate dovute a periodi di forte siccità, gradinate inusuali, o piogge fuori programma, quest’anno si è verificata una stagione ancora più singolare. Sono diversi infatti gli olivicoltori che registrano aree dove il frutto è abbondate e in buona salute, mentre a pochi chilometri se non addirittura a distanza di 3 o 400 metri da quell’area il frutto è completamente assente. Questa singolare situazione di produzione a macchia di leopardo è perlopiù dovuta alle straordinarie grandinate di maggio e le forti piogge che sono proseguite fino metà giugno che hanno colpito alcune zone d’Italia distruggendo buona parte dei fiori, mentre a poca distanza dove la grandine non si è abbattuta l’allegagione non è stata compromessa e buona parte dei fiori si sono poi tramutati in frutto determinando così questa anomala situazione. Per capire qualcosa in più su quantità e qualità dell’olio in produzione nella stagione 2023 abbiamo chiesto a Romolo, frantoiano di quinta generazione nell’alta Tuscia laziale. – E’ ancora prematuro fare dei bilanci, – come suggerisce Romolo – patron del Frantoio Gentili di Farnese (VT), ma qualche anticipazione sulla prima produzione di olio fatta posso darla. Partirei dal Verdone, la prima varietà di olio che produco nel mio frantoio e che si è chiusa qualche giorno fa.
Come suggerisce già il nome questo olio è il risultato delle prime olive che entrano in Frantoio nel mese di ottobre e si presenta alla vista di un colore verde intenso.- La descrive come punta di diamante dell’intera produzione Gentili e i motivi sono diversi. In primis perché il Verdone è composto esclusivamente da spremitura di cultivar Caninese, varietà autoctona e massima espressione del territorio dell’Alta Tuscia laziale. Questa particolare cultivar è particolarmente apprezzata per il suo carattere forte e deciso, ma anche per i profumi intensi e nel frantoio Gentili viene impiegata per la produzione di diverse varietà di olio, ma nel Verdone sa esprimere al meglio tutte le sue potenzialità. – Come già sappiamo bene, – prosegue Romolo – la stagione 2023 è stata fin troppo bizzarra e ha portato ad un dimezzamento della produzione di olio che nella nostra zona ha toccato punte del 60 % di prodotto in meno rispetto allo scorso anno, questo ha comportato una grande difficoltà nel reperire olive anche dagli olivicoltori di fiducia proprio per la scarsità di prodotto registrato.- Inevitabilmente la mancanza di prodotto ha determinato un’impennata del prezzo delle olive all’acquisto che per i frantoiani significa automaticamente far lievitare anche i prezzi del prodotto finito, quindi dell’olio. – Noi abbiamo cercato di ritoccare al minimo il prezzo dell’olio finale, che per Gentili si è tradotto in un solo euro al litro in più rispetto agli anni scorsi. Un rincaro necessario dovuto anche alle rese non proprio ottimali, rispetto al periodo, pensiamo al Verdone che come abbiamo sottolineato è il primo olio prodotto, la resa di questo straordinario prodotto è moto bassa essendo frutto di una raccolta prematura per non far perdere tutte le sue proprietà. – Sulla qualità invece sembra soddisfatto, almeno durante questa prima frangitura dove il Verdone ha mantenuto una buona qualità, per un olio equilibrato, fruttato e dal carattere deciso come solitamente si presenta questo prodotto al consumatore finale. A breve ci saranno aggiornamenti anche sulle altre produzione Gentili.