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Dislipidemie

Con questo termine, anche alquanto difficile da pronunciare, si intende la presenza in eccesso di grassi nel sangue come trigliceridi e colesterolo.

Tale alterazione riconosce due cause, spesso coesistenti: genetica ed ambientale. Quando il fattore genetico è dominante la normalizzazione si può ottenere con una adeguata terapia farmacologica. Al contrario, se alla base di valori anomali possiamo riconoscere anche uno stile di vita inadeguato, di frequente la sua correzione può dare risultati ragguardevoli.

Un eccesso di trigliceridi, a meno che non sia esagerato, è meno inquietante, spesso è associato ad un accumulo di grasso nel fegato e può indicare una predisposizione al diabete mellito di tipo 2.

Per migliorare il parametro occorre riportare il peso corporeo alla normalità e ridurre drasticamente l’apporto di alcool e di zuccheri semplici.

Meritevole di maggiore attenzione è l’eccesso di colesterolo: accade che alterazioni anche modeste possano provocare danni notevoli. Le attuali linee guida danno come normalità una colesterolemia totale non superiore a 200 mg/dl, una frazione LDL (“cattivo”) non superiore a 100 mg/dl ed una HDL (“buono”) più elevata possibile, almeno 50 mg/dl. Ci sono indicazioni ancora più severe per soggetti con precedenti cardiovascolari o diabetici.

L’eccesso di colesterolo danneggia poiché si deposita sulla parete interna delle arterie, riducendone il lume e l’elasticità; conseguentemente agli organi arriva meno ossigeno e questo ne provoca la loro sofferenza, che per apparati come cuore e cervello può avere conseguenze anche gravissime. Altra complicanza temibile si può verificare quando un’arteria, resa rigida dall’accumulo di colesterolo, si rompe provocando un’emorragia.

Allora è evidente che la normalizzazione dei valori è assolutamente necessaria.

Vediamo alcuni consigli. Ridurre il peso, se questo è in eccesso. Per abbassare la concentrazione di colesterolo attenersi alla dieta mediterranea: dunque alimentazione prevalentemente vegetariana, ricca di fibra (verdure, frutta e farine integrali), prediligere le carni a basso contenuto di grassi saturi (pesce e pollo) e solo nella quantità necessaria a coprire il fabbisogno. Inoltre utilizzare olio di oliva extravergine crudo nella misura di quattro – sei cucchiai al giorno; questo alimento è ricco di particolari acidi grassi (mono e polinsaturi) che aiutano a proteggere le arterie.

Infine per aumentare la quantità di HDL (colesterolo “buono”) è fondamentale praticare attività fisica di tipo aerobico, cioè fare quotidianamente o quasi una sana camminata. A fine giornata è auspicabile aver raggiunto almeno i 6000 passi.

Seguendo queste semplici norme riduciamo il colesterolo totale, innalziamo la frazione HDL e conseguentemente  riduciamo quella LDL.

Se, nonostante tutto questo, non arriviamo alla normalità, è allora opportuno consultare il proprio  medico curante per mettere in atto una strategia più aggressiva.

Grazie per l’attenzione… alla prossima!

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