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FIORITURA E ALLEGAGIONE DELL’OLIVO COSA ASPETTARSI DALLA RACCOLTA 2022

La primavera sta per finire, lasciando il passo alla stagione estiva che, per l’olivo coincide con la fase di accrescimento dei frutti. In questi giorni infatti, nella maggior parte degli oliveti nostrani si possono ammirare le prime olive, piccolissime, che durante l’estate continueranno a crescere. La stagione primaverile 2022 si è chiusa e rappresentando il momento più delicato per il futuro sviluppo del frutto, proviamo a fare un bilancio del periodo con un olivicoltore navigato come Romolo Gentili.  Come abbiamo già approfondito nei precedenti articoli dedicati alle stagioni dell’olivo, con l’arrivo della primavera, la pianta di olivo subisce una trasformazione naturale dovuta all’aumento delle temperature e delle ore di luce. In questo periodo parte il graduale processo di germogliamento che inizia con l’apertura di nuove foglie dal bocciolo e che porta fino alla crescita dei nuovi rami. L’evoluzione delle gemme che germogliano dall’olivo determina buona parte del risultato finale, a patto che le future condizioni ambientali non ne compromettano il raccolto. Nonostante l’olivo abbia un solido apparato radicale la concimazione è un passaggio fondamentale (anche in primavera) per ottenere dei raccolti in quantità e di qualità, per questa ragione Romolo del Frantoio Gentili da circa 2 anni sta portando avanti una concimazione sperimentale nei suoi oliveti utilizzando la Farina di Basalto. Inutile sottolineare l’importanza della stagione primaverile per l’olivo che vede la formazione e successiva trasformazione dei fiori in frutto. Le piogge di aprile, come ci conferma anche Romolo, hanno fatto particolarmente bene alle piante idratandole in una fase così delicata, anche perché gli inverni secchi degli ultimi anni stanno attentando le produzioni, come è stato per il 2021. La giusta quantità d’acqua infatti è un fattore determinante per la fase di fioritura che, senza di essa, non si svilupperebbe. La fioritura è un processo abbastanza lungo e si riferisce al periodo che va dalla formazione del fiore alla trasformazione in frutto. Prima di avventurarsi in caute previsioni, Romolo ci tiene a differenziare le diverse fasi della fioritura chiamate in termini tecnici: mignolatura, antesi e allegagione, la più nota. La prima fase prende il nome dalle infiorescenze a forma di grappolo che compaiono sulla pianta solitamente ad aprile (in base alla zona geografica) chiamate mignole. A seguire si entra nella fase detta antesi, un momento assai delicato che coincide con l’impollinazione (avviene con l’azione del vento), quando i fiori sono completamente aperti. L’ultima fase di questo processo è l’allegagione, momento nel quale alcuni fiori si sviluppano e trasformano in frutti.

Allegagione
Fiore e frutto di fine giugno (2022).

– Durante la fase finale di questa primavera – spiega Romolo – la fioritura sembrava ottima, solo che le nebbie hanno danneggiato alcuni fiori bruciandoli, questo ha portato, nell’Alta Tuscia laziale dove si trovano gli oliveti Gentili, ad una allegagione del 40 % circa di frutti. Va poi considerato l’elemento siccità, dato che la stagione invernale e primaverile è stata povera di acqua, se nei prossimi mesi non ci sarà il giusto apporto idrico le olive che rimarranno sulla pianta potrebbero essere scarse. Previsione che riguarda anche la pianta di Canino, notoriamente più forte grazie a radici più profonde rispetto alle altre varietà, ma che andrà incontro allo stesso rischio se non sopraggiungeranno piogge estive necessarie per il giusto sviluppo del frutto. Resta quindi difficile in questa fase fare previsioni precise sull’andamento della futura raccolta su cui la stagione estiva giocherà un ruolo determinante, nella speranza che le piogge vengano in aiuto.

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